Come pedagogista, peraltro specializzata nel metodo di studio, mi occupo, da sempre, di apprendimento, ambito che compete la mia figura professionale ormai, da diverso tempo, anche a livello normativo.

Per questo motivo ho deciso di scrivere, come ho già fatto con l’argomento “adolescenti”, un filone di articoli sul tema che denominerò, appunto, le strade dell’apprendimento.

L’obiettivo che mi prefiggo è quello di indicare a genitori ed insegnanti come identificare gli stili di apprendimento individuali e di suggerire le strategie didattiche più efficaci per sfruttare al meglio le potenzialità di un individuo più che per mettere l’accento sulle lacune.

Inizio con una considerazione: non esistono menti uguali e, di conseguenza, menti diverse non possono che apprendere in modo diverso.

Questa, apparentemente, sembra un’ovvietà ma, di fatto, non lo è visto che la didattica uniforme, ovvero la didattica standard, non ne tiene molto conto dando luogo a conseguenze negative come frustrazione e ansia in tantissimi alunni, con importanti ripercussioni sul percorso scolastico.

Ogni individuo, sulla base delle proprie caratteristiche mentali, tende ad apprendere privilegiando un sistema mentale piuttosto che un altro: memoria visiva, capacità di scendere nel dettaglio, il movimento, l’espressione scritta, l’espressione orale, il quadro generale di un argomento.

Certo è che ad ogni stile corrispondono determinate modalità di apprendimento che, a loro volta, necessitano di diversi approcci didattici che, sempre più spesso, la didattica tradizionale non soddisfa.

Per esplorare questo “mondo” dell’apprendimento mi avvarrò di alcune situazioni che ho seguito in questi anni di attività del mio studio pedagogico, sempre basandomi sul mio concetto di strategie di apprendimento come vestiti da cucire su misura sull’individuo.

In questo filone di articoli, oltre ad esplorare in modo più approfondito gli stili di apprendimento, mi occuperò del sistema valutativo del sistema scolastico e dell’ambito specifico dei disturbi di apprendimento anche in situazioni di disabilità.