Una delle più grandi paure dei genitori è che il proprio figlio possa provare, o peggio, diventare dipendente da qualche tipo di droga.

Purtroppo la strategia, suggerita da diversi “esperti”, di insegnare ai figli adolescenti a dire di no, non si è rivelata vincente in quanto i giovani, da sempre, non hanno mai sopportato le generalizzazioni semplicistiche di concetti importanti con il rischio che siano spinti nella direzione contraria rispetto a quella desiderata dai genitori. Altro rischio ancora più grande, poi, è quello di far sembrare l’uso della droga più “normale” di quanto sia realmente perché in tal modo si potrebbero spingere i giovani più fragili, con scarsa autostima, a farne uso come un mezzo per uniformarsi al gruppo dei coetanei o come via di fuga.

La mia opinione è quella di lanciare un tipo di messaggio diverso, ovvero quello di comprendere esattamente gli effetti, sul fisico e sul cervello, che le droghe provocano nell’essere umano.

Tempo fa tenni un corso di educazione all’affettività in una scuola “conoscere la droga per evitarla” nel quale illustrai, con il supporto di esperti in medicina e di polizia, tutti i tipi di droga, servendomi di foto con gli effetti tremendi che ogni tipologia di droga illustrata poteva avere su corpo e mente, video di ragazzi sballati dalla droga; come i pusher avvicinavano i ragazzi, come riconoscere i pusher fuori dalla scuola o fuori da oratori, palestre e luoghi di aggregazione degli adolescenti, con la finalità di evitarli e di segnalarli ad adulti di fiducia perché potessero denunciarli. Relativamente al mio campo professionale mi occupai di illustrare le dinamiche e le condizioni che portano un ragazzo a provare la prima volta, cercando di scardinarle attraverso, appunto, un percorso di educazione all’affettività, basandomi, proprio, sull’assunto che, purtroppo, non basta lanciare il messaggio “dì di no”.

Come ho già scritto nei miei precedenti articoli dedicati al mondo dell’adolescenza il primo segreto, per i genitori, è quello di rimanere “collegati” con il figlio adolescente, dando il buon esempio dentro casa e trasformandosi in modelli da imitare e da fonti di informazioni precise.

Di seguito fornisco dei suggerimenti per tutelare i propri figli adolescenti:

  • già nella fase preadolescenziale è opportuno incoraggiare i figli a partecipare ad attività extrascolastiche, con la supervisione di adulti, tipo sport: avere un interesse che a loro piace e che possano condividere con gli amici, avere successo in tali attività e correre dei rischi “sicuri” consente ai giovani di aumentare la fiducia in sé stessi rendendoli meno propensi all’uso della droga;
  • cercare di aprire le porte di casa ai loro amici e, se possibile, conoscere anche i loro genitori per capire se condividono le vostre idee sulla droga;
  • se i vostri figli sono invitati ad una festa informatevi bene, dai genitori, se sia presente almeno un adulto responsabile;
  • ripristinate il famoso “coprifuoco” e fatelo rispettare.

In ogni caso è fuor di dubbio che la droga sia una piaga che ancora non riusciamo a sconfiggere.