Faccia un passo avanti chi non ricorda l’esame di maturità senza tremarella alle gambe ed altri vari effetti collaterali che si possono facilmente immaginare….

Inizia il countdown per quasi  500 mila studenti che, tra meno di cento giorni, si ritroveranno ad affrontare uno dei più impegnativi ed importanti eventi della loro vita.

Tra un ripasso forsennato dell’intero programma si aggiunge la voglia di progettare il proprio futuro e, perché no, già sognare un super festeggiamento: ansie, aspettative ed entusiasmo si alternano in attesa del grande giorno.

Avendo accompagnato alla maturità parecchi studenti mi sono sempre trovata a fronteggiare non tanto la paura di non conoscere i contenuti quanto la paura di non saperli esporre correttamente, rischiando di minare la reale preparazione acquisita.

Non è raro il caso di uno studente timido che, preso dall’ansia, pur avendo studiato tanto, non è in grado di esporre bene i contenuti appresi ed ottiene una votazione estremamente inferiore alla sua conoscenza: caso, peraltro, che ho sperimentato personalmente durante la maturità  e che mi ha spinto, all’università, a trovare un metodo di studio efficace, spingendomi ad intraprendere un piano di studi che mi potesse fornire gli strumenti per aiutare gli studenti futuri.

In realtà, come dico sempre nei miei corsi e nei miei articoli, non può esistere un metodo di studio universale che vada bene per tutti ma, sicuramente, i seguenti suggerimenti possono esserlo:

  1. organizzare un piano di ripasso per non tralasciare le attività dedicate al tempo libero: ciò servirà allo studente a non arrivare troppo stressato e giù di tono all’esame;
  2. fidarsi solo di sé stessi nelle scelte di quanto, cosa e come ripassare il programma perché sicuramente nessuno potrà sapere su cosa verterà l’esame finale;
  3. ripetere ad alta voce, possibilmente davanti ad uno specchio, e, come rinforzo, registrarsi mentre si ripete: ciò permetterà allo studente di capire il proprio livello di preparazione e la chiarezza nell’esposizione;
  4. non tutti gli studenti si trovano a proprio agio a studiare in gruppo ma, se non crea stress, può essere una buona opportunità per simulare le interrogazioni e per confrontarsi sui dubbi: l’unione può fare la forza, soprattutto quando ci si trova a fronteggiare la stessa paura;
  5. allenarsi nella postura che non deve mai essere “di chiusura” ma di “apertura” con mento alto, spalle aperte, occhi non rivolti verso il basso: ciò servirà ad aiutare la respirazione, che deve essere lenta e profonda per aiutare la concentrazione, inviare correttamente ossigeno al cervello e far acquisire allo studente una certa padronanza attraverso la corretta percezione del proprio corpo nello spazio circostante;
  6. il giorno prima dell’esame è importante cercare di prendersi il pomeriggio libero dallo studio per “staccare il cervello”, cenare regolandosi con l’orario per non andare a letto troppo tardi e permettere alla mente di rigenerarsi, preparare tutto il necessario per l’esame la sera prima per evitare l’ansia dell’ultimo minuto che potrebbe minare lo stato d’animo durante l’esposizione.

Mantenere la calma il più possibile è importante, anche per ricordare che si è studiato per cinque anni e che gli strumenti per superare l’esame sono a disposizione: basta credere in sé stessi e pensare positivo.