Koko era un piccolo koala molto ma molto vergognoso.
La sua mamma, a cui stava perennemente attaccato se non era dentro casa, era preoccupatissima che, per questo motivo, lui non avrebbe mai avuto amici. Ogni giorno, quindi, lo portava in una radura dove erano soliti riunirsi gli altri piccoli delle altre specie del bosco, sperando che si decidesse ad unirsi al gruppo.
Invece lui si nascondeva subito dietro le foglie di una grande pianta di eucalipto, che era proprio accanto al luogo dove gli altri giocavano, e, solo chi si soffermava attentamente a guardare la pianta, poteva vedere due occhietti scuri ed il suo nero nasino sbucare da quelle grandi foglie.
Gli altri piccoli avrebbero voluto tanto invitarlo a giocare ma non c’era verso di farlo uscire da là dentro. Decisero, quindi, di cercare di capire come aiutare quel piccolo koala a superare il suo vergognarsi ma, nonostante i loro sforzi, non trovarono una soluzione adeguata e, allora, decisero di rivolgersi al Gufo Ugo, famoso per la sua saggezza.
Ugo ci pensò un po’ e poi disse: “so cosa ci vuole: il teatro! Recitando una parte non sarà costretto ad essere se stesso e, piano piano, acquisterà fiducia nelle sue capacità e supererà la sua timidezza”.
Tutti furono d’accordo e si ingegnarono per creare un teatro nel bosco riuscendo a creare un palco, delle tende per il sipario e tutto l’occorrente per una scenografia. Nonna Conny, che era la sarta del bosco, cucì tutti i costumi e, ognuno aveva la sua parte, anche piccola.
Koko li guardava incuriosito e non vedeva l’ora di assistere allo spettacolo, ignaro che fosse tutto organizzato per lui, fino a che tutti gli altri piccoli andarono da lui e gli dissero: “dai vieni fuori, guarda che bel costume ti ha cucito Conny, la nonna coniglio!”. Koko provò a resistere ma tutti lo presero per mano e lui capì che non poteva più tirarsi indietro.
Ci fu, inizialmente, una breve riunione per darsi tutti un’idea di cosa rappresentare e, subito dopo, tutti indossarono i loro costumi, anche Koko, contento, in cuor suo, che tutti si fossero dati da fare per lui.
Koko chiuse gli occhi ed iniziò a recitare, anche se non lo aveva mai fatto, e lo fece con tale bravura e spontaneità che ricevette tantissimi applausi. Finita la recita, poi, tutti gli altri, che si erano prestati a tutto questo anche se non sapevano affatto recitare, corsero ad abbracciarlo.
Ovviamente fu molto contento di aver superato la sua timidezza ma lo fu ancora di più nel capire il valore dell’amicizia, anche quella appena nata, in cui tutti si aiutano reciprocamente e nessuno è mai solo neanche nelle difficoltà.