Il passaggio dalle frasi semplici a dei veri e propri temi, per gli alunni della scuola primaria, non è un compito così scontato.

Per questo motivo è facile trovarsi, da parte di un alunno della primaria, di fronte alla cosiddetta “sindrome del foglio bianco” ovvero il sopraggiungere di un blocco mentale per cui non si riesce ad arrivare ad alcuna produzione scritta.

In realtà, anche nello svolgimento di un tema, può tornare utile un approccio metodologico di stampo metacognitivo.

Il metodo più semplice, una volta compresa la traccia, è quello di ricorrere ad una sorta di “mappa concettuale” o di “elenco” in cui scrivere tutto quello che viene in mente, che poi, in un secondo momento, dovrà essere riorganizzato in una sequenza logica.

Altro metodo efficace potrebbe essere quello di abituare l’alunno all’utilizzo delle 5 W, a cui ricorrono anche i giornalisti più esperti. Quindi anche qui andrebbero riportate su un foglio bianco le seguenti 5 domande, alle quali rispondere man mano: Who? (Chi), What? (Cosa) When? (Quando), Where? (Dove) e Why? (Perché).

L’utilizzo di mappe, specialmente se preimpostate, possono essere molto utili anche in situazioni di DSA.

Di seguito esempi di mappe preimpostate e di mappe concettuali create in autonomia.

I primi temi nella scuola primaria, solitamente, richiedono di scrivere di situazioni personali, racconti di viaggi, vacanze, organizzazione del tempo libero, per cui il livello di astrazione degli argomenti trattati è limitato al massimo.

In primis è fondamentale utilizzare una grammatica corretta ed evitare, il più possibile, errori di ortografia. Importante è rileggere il tema a distanza di almeno cinque minuti, se possibile, perché l’autovalutazione della produzione scritta sia più efficace.

Per scrivere un tema si deve partire dall’introduzione che dovrà essere una specie di anteprima di ciò che si andrà a sviluppare nel corpo centrale del testo: in questa parte va presentato e, appunto, introdotto, ciò di cui si dovrà parlare. Per un alunno della primaria potrebbe essere utile pensare all’introduzione come ad un modo per presentare un nuovo amico ad un vecchio amico.  

Il corpo centrale è il luogo in cui le idee prendono corpo: in questo contesto è utile ricorrere alla guida fornita dalla mappa concettuale/elenco creati precedentemente per evitare che i pensieri o concetti si accavallino creando confusione narrativa nel lettore.

La terza parte, infine, consiste nella conclusione che è la parte più personale e soggettiva di tutto l’elaborato scritto, nella quale è possibile tirare le somme di quanto argomentato.