C’era una volta un boscaiolo anziano, molto povero, con una moglie anziana quanto lui.  

La vita, per loro, era veramente dura perché non avevano mai avuto figli e nessuno poteva aiutarli nei lavori quotidiani.

Il marito andava nel bosco tutti i giorni per far la legna che poi vendeva al mercato. La moglie, invece, badava alla casa e cercava di mettere in tavola qualcosa da mangiare con i pochi soldi che il marito riusciva a guadagnare.

Un giorno, mentre l’anziano boscaiolo si dirigeva verso il bosco, incontrò un signore ancor più anziano di lui, con una lunga barba candida come la neve. Il signore gli disse: “So che sei un buon lavoratore e conosco le tue sofferenze, perciò voglio darti una mano regalandoti questa borsa con cento monete d’oro zecchino.”


Il poveretto, in attesa di decidere come utilizzarlo, tornò subito a casa e nascose il denaro nel letame, dimenticandosi di dirlo alla moglie.


Il giorno dopo, rientrato a casa, trovò una sorpresa:  la tavola era imbandita con anatra arrosto, patate al forno, funghi profumati e crostata di mele.


“Ma come hai fatto a comperare tutto questo ben di Dio?” domandò l’uomo alla moglie con una certa preoccupazione. “Volevo farti una sorpresa ed ho venduto il letame” rispose la moglie tutta soddisfatta.”. “Nooo! Che hai fatto? Ci avevo messo dentro cento monete d’oro zecchino!”.


La mattina dopo, più infelice che mai, il boscaiolo riprese stancamente la strada del bosco ma, nuovamente, incontrò l’uomo dalla lunga barba bianca, che gli sorrise, nonostante lui fosse veramente mortificato.  “So cosa è successo. Coraggio: eccoti altre cento monete!”


Stavolta le nascose sotto un mucchio di cenere, sempre senza farne parola con la moglie, ma lei che fece? Il giorno successivo, sempre per aiutare il marito, vendette la cenere e preparò una nuova cenetta. Il boscaiolo, quando vide la tavola imbandita, capì l’accaduto e se ne andò a letto dritto dritto senza toccare cibo.

L’indomani l’anziano boscaiolo era così disperato che si sedette sotto una grande quercia ed iniziò a piangere. Dopo poco passò di lì il solito signore che gli disse: “Non ti darò del denaro oggi ma queste belle ranocchie che dovrai vendere. Col ricavato comprati un pesce, il più grosso che riuscirai ad avere”. Il boscaiolo, grato a quel signore, fece proprio così e portò il pesce a casa.

La notte si accorse che quel pesce luccicava in modo straordinario: sembrava una lanterna! Poiché, però, con tutta quella luce non riuscivano a dormire, il boscaiolo decise di lasciare il pesce fuori dalla casa.


Quella notte era buia e tempestosa e, purtroppo, molti pescatori, usciti il giorno per pescare, non erano riusciti a rientrare in tempo e si trovavano in alto mare in balìa delle onde, poiché non vedevano la costa e non sapevano che direzione prendere. Solo grazie a quel bagliore luminoso, però, riuscirono a capire dove andare e a tornare sani e salvi.


Grati all’anziano boscaiolo gli dettero metà di quanto avevano pescato e fecero con lui un patto: se avesse lasciato quel pesce fuori tutte le sere, avrebbero diviso il pescato con lui.


Ovviamente lui accettò subito e così non fu più costretto a lavorare tanto duramente riuscendo, finalmente, a godersi, con sua moglie, il meritato riposo.

2 Commenti

  1. Beh alla fine anche se la moglie ha venduto tutto e quindi lui i soldi generosamente regalati dall’anziano non se li è goduti grazie al pesce acquistato può godersi ora riposo insieme alla moglie e comunque guadagnare qualcosa. Grazie alla bontà dell’anziano,grazie a se stesso che comunque non ha perso le speranze ed usciva comunque tutte le mattine.

    • Brava Ambra! Hai perfettamente colto la morale della fiaba. Grazie per il tuo commento!

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