Il punto esclamativo era diventato tale in quanto, da piccolo, riuscì a mettere i piedi in testa ad un punto costringendolo a stare sotto di lui. 

A causa di questa sua “bravata” si sentiva superiore a tutti ed andava esclamando in continuazione di essere superiore a tutta la punteggiatura tanto da pretendere di chiudere sempre lui ogni frase senza dare spazio ad ulteriori parole, anche se la frase non era ancora di senso compiuto. 

Questo suo modo di fare andò avanti fino a che un giorno, mentre camminava tutto tronfio sulle righe, si trovò davanti due virgole. “Come osate mettervi sul mio cammino così piccole ed insignificanti?” le apostrofò prepotentemente. “Siamo qui per aiutare le parole in fondo alla pagina a riposare” risposero le due virgole. “Andate via, non c’è posto per altra punteggiatura, ci sono io, basto e avanzo!” replicò il punto esclamativo sgarbatamente. 

Le virgole, invece di andarsene, chiamarono altre due virgole a supporto. “Punto esclamativo, ora basta! Sei veramente presuntuoso e meriti una lezione!”, esclamarono arrabbiate. Il punto esclamativo non le considerò minimamente e cercò di proseguire sulla sua strada ma le virgole divennero ondeggianti sulla riga e, circondandolo da entrambe i lati, lo imprigionarono. 

Il punto esclamativo iniziò a dimenarsi come un forsennato e le virgolette iniziavano a temere che potesse liberarsi ma non volevano arrendersi. Mentre valutavano il da farsi videro in lontananza due parentesi che stavano chiacchierando tra loro. 

Iniziarono a chiamarle a gran voce tanto da incuriosirle e farle avvicinare. “Cosa sta succedendo?” chiese la parentesi destra. Le virgolette raccontarono l’accaduto ed anche le parentesi ritennero giusto dargli una lezione. “Tutta la punteggiatura è importante quando si scrive! Insegniamo il rispetto e l’umiltà al punto esclamativo!” continuò la parentesi sinistra. 

Entrambe, allora, lo strinsero come in una morsa e lui, invece di cogliere l’importante messaggio che volevano mandargli, tentò un ultimo colpo di coda lasciandosi cadere. Purtroppo per lui rimase appeso alla riga sotto, come un filo, e, per non farsi male, si attorcigliò in modo di creare una sorta di uncino riuscendo a rimanere su senza farsi male. 

Ecco come fu che il punto esclamativo prese la forma di un punto interrogativo. 

Come andò a finire rimane ancora un bel punto di domanda….